Visti i risultati ottenuti dalla ricerca sui valori di ossitocina, cortisolo e serotonina, che a breve saranno resi pubblici, raccolti i risultati prescientifici e clinici, ed in linea con l’obiettivo che da sempre i centri si prefiggono, quello di garantire un trattamento che tenga in primo piano la salvaguardia del benessere psico-fisico dei pazienti in dialisi, si è ritenuto opportuno, al fine di farlo diventare in futuro una prassi da implementare nel trattamento emodialitico stesso, di stabilire un nuovo Protocollo d’intesa con la Cattedra di Zooterapia nella Sanità Pubblica del Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Dove per la particolarità dei luoghi, quelli della sala di dialisi, è stato progettato e realizzato un intervento ad hoc di Pet Therapy nato dall’ormai consolidato modello Federiciano.
Dal mese di ottobre 2018, le due sedi dei Centri di emodialisi offrono ai propri pazienti in trattamento l’intervento di Pet Therapy.
Un ulteriore contributo alla terapia, che renderà l’ambiente più accogliente e vicino alla vita quotidiana, nonostante le restrizioni e le necessarie misure igienico-sanitarie. L'obiettivo è rendere il contesto della dialisi meno medicalizzato e più rassicurante per i pazienti, offrendo loro un'esperienza terapeutica che li avvicini alle sensazioni positive e alla normalità della vita quotidiana. Una risposta alle ricerche condotte dal Servizio di Psicologia e Psicoterapia dei centri di dialisi che hanno evidenziato come i pazienti sottoposti a emodialisi possono sperimentare uno stato umorale particolare, definibile come un "sentimento dis-metabolizzante". Questa condizione si manifesta attraverso viraggi patologici nell'ambito delle emozioni, con un'attenzione specifica verso l'area timica. Alla luce, anche, dei riscontri ottenuti dalle numerose pubblicazioni scientifiche, in cui si evince che la nefropatia ed il trattamento emodialitico è vissuto dai pazienti come fonte di stress ed incide sull’umore e sulle relazioni.
Dal mese di ottobre 2018, le due sedi dei Centri di emodialisi offrono ai propri pazienti in trattamento l’intervento di Pet Therapy.
Un ulteriore contributo al trattamento, che renderà quei luoghi, nel rispetto di tutte le norme igienico sanitarie, diversamente medicalizzati e più prossimi al mondo della vita. Una risposta alle ricerche condotte dallo stesso Servizio di Psicologia e Psicoterapia dei centri, da cui emerge che il soggetto-paziente in emodialisi come se poggiasse in una condizione umorale affine alla funzione renale definibile come«sentimento dis-metabolizzante», condizione per cui si assiste ai viraggi patologici verso l’area timica. Alla luce, anche, dei riscontri ottenuti dalle numerose pubblicazione scientifiche, in cui si evince che la nefropatia ed il trattamento emodialitico è vissuto dai pazienti come fonte di stress ed incide sull’umore e sulle relazioni.